LO SPAVENTAPASSERI

LO SPAVENTAPASSERI

In una piccola casina, ai confini di un allegro villaggio, viveva una bambina di nome Ingrid.
Ingrid era una bimba piena di vita, sempre allegra e pronta a sorridere e a far festa; era la gioia della famiglia e l’unica cosa che i suoi genitori, a volte, le rimproveravano era l’adulazione che la piccola sembrava nutrire verso uno spaventapasseri che, da anni, nel piccolo orto di famiglia teneva lontani gli animali dalle coltivazioni.
Ingrid si fermava spesso a parlare con lui e passava delle ore seduta accanto al suo spaventapasseri e, quando i genitori cercavano di chiederle spiegazioni, la piccola rispondeva: «E’ dura la vita dello spaventapasseri, sempre da solo là fuori, sempre costretto a spaventare gli animali, io gli tengo solo un po’ di compagnia e sono felice se riesco a dargli un po’ di felicità».
I genitori di Ingrid erano, col passare del tempo, sempre più preoccupati di questo strano comportamento della loro bambina, così un giorno, di comune accordo, decisero di far sparire lo spaventapasseri.
Quando la piccola, il mattino successivo, vide che lo spaventapasseri non era più al suo posto, scoppiò in lacrime e pianse a dirotto per ore. Nei giorni seguenti mutò radicalmente carattere, perse l’allegria di un tempo e si chiuse sempre più in un triste mutismo.
I suoi genitori capirono l’errore che avevano commesso, ma oramai avendo gettato via lo spaventapasseri nel fiume, non sapevano più come rimediare. Avevano pensato di costruirne uno nuovo, ma la bimba si era decisamente opposta, voleva il suo vecchio spaventapasseri e sedendo al posto dove prima stava il suo amico, diceva pensando ad alta voce: “Lo so che tu mi senti mio buon amico, io sono qui al tuo posto, voglio che tu lo sappia; se ti sei stancato di star lì a spaventare gli animali, puoi fare qualche altra cosa, ma vieni almeno a salutarmi, così faremo una delle nostre solite chiacchierate”.
E così per molto tempo la piccola, sedendo da sola in giardino, sembrava parlare nel vuoto.
I suoi genitori allora, non sapendo più cosa fare, decisero di andare in paese a consultare un medico. Ingrid non volle andare con loro, rimase da sola e decise di andare a giocare un po’ sulla sponda del fiume. All’improvviso scoppiò un temporale e un forte vento iniziò a soffiare mentre la pioggia cadeva con grande fragore. La bambina, spaventata cercò di tornare verso casa ma nel farlo, mise un piede in fallo e fu trascinata via dalle acque del fiume. Quando i genitori tornarono dalla città, cercarono inutilmente la piccola, ma tutti i loro tentativi risultarono vani. Dopo tre giorni di affannose ricerche sembrava che si fosse persa ogni traccia della piccola Ingrid.
La bambina però era al colmo della felicità; cosa poteva essere mai successo vi chiederete voi.
Ebbene lei aveva ritrovato il suo spaventapasseri!
Tornò infatti un bel mattino dai suoi genitori, con il viso raggiante e con il suo vecchio spaventapasseri sotto il braccio.
Il giorno in cui era caduta nel fiume ed era stata portata via dalle acque della piena, Ingrid aveva temuto il peggio, ma ecco che, mentre stava per essere trascinata verso le pericolose ripide del fiume era riuscita, come per incanto, ad aggrapparsi a qualcosa e quando aveva aperto gli occhi, aveva riconosciuto proprio lui, sì il suo vecchio spaventapasseri che, non solo l’aveva salvata dalla piena del fiume, ma era anche riuscito a riportarla a riva.
E quando Ingrid, ebbra di felicità lo aveva abbracciato, lui le aveva detto:” Piccola mia è stato il tuo amore e la tua fiducia in me a farci incontrare ancora; quando si crede veramente in qualcosa, non bisogna mai darsi per vinti; tu non lo hai fatto, sei venuta a cercarmi e noi ci siamo ritrovati”.
Da quel giorno, i genitori di Ingrid non punirono più la bambina per il suo attaccamento verso lo spaventapasseri, ma anzi, cucirono un abito nuovo per lui e ogni giorno, al far del tramonto, sedendo insieme alla loro amata figlia accanto al fido spaventapasseri, ridendo e chiacchierando impararono ad andare tutti insieme incontro alla sera.

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