IL GRANDE OROLOGIO

IL GRANDE OROLOGIO

Viveva un tempo in una baita, in mezzo ad una sterminata foresta, un vecchio orologiaio.
Da sempre, la sua unica grande passione era stata quella di giocare con lo scorrere del tempo. Egli aveva passato la maggior parte della sua vita a costruire orologi. Erano tantissimi, delle più strane fogge e sincronizzati su tutti i fusi orari a lui conosciuti.
La sua passione gli aveva permesso di vivere dignitosamente, ma gli aveva creato anche molti problemi: infatti, se è vero che negli anni chi aveva avuto bisogno di un orologio si era sempre rivolto a lui, è anche vero che, sia per la sua mania per gli orologi sia per la decisione di vivere da solo in mezzo alla foresta, il vecchio orologiaio era sempre stato considerato un po’ matto ed era sempre stato trattato come tale dai suoi concittadini, anche se essi avevano nutrito per lui sempre un grande affetto e non avevano mai permesso a nessuno di fargli del male.
Da un po’ di tempo però, i giovani del paese erano sempre meno rispettosi nei riguardi degli anziani e soprattutto nei riguardi del vecchio orologiaio, verso il quale sembravano nutrire una immotivata ostilità. Molti scherzi, a volte anche un po’ pesanti, si erano ripetuti nei riguardi dell’orologiaio e per questo motivo, l’uomo negli ultimi tempi stava sempre un po’ all’erta, nel timore di dover subire qualche azione cattiva da parte dei giovani.
E così infatti accadde che, un giorno, tornando dal villaggio, vide del fumo che si alzava dalla sua capanna. Corse a perdifiato pensando ad un incendio, ma giunto nei pressi si accorse che erano stati i giovinastri a provocare il fumo, accendendo delle sterpaglie vicino al suo orto. Ripresosi dalla lunga corsa, iniziò ad urlare contro i giovani che nel frattempo se la ridevano da un’altura poco lontana.
Ferito dallo scherzo, ma soprattutto dalle loro risate, il vecchio gli lanciò contro alcune pietre riuscendo in un paio di lanci a colpire un bersaglio. I giovani fuggirono via, giurando vendetta contro l’orologiaio. Nei giorni seguenti essi si appostarono in un luogo poco distante dalla baita da dove potevano studiare i movimenti del vecchio e preparare la loro vendetta, che puntualmente avvenne.
Un pomeriggio in cui il vecchio si era recato in paese per consegnare alcuni pezzi, essi entrarono furtivamente nella baita e distrussero molti dei suoi orologi!
Quando al suo ritorno, il vecchio vide i pezzi dei suoi orologi sparsi per la bottega, rimase senza parole. Egli sedette accanto alle molle e agli ingranaggi per ore, cercando di capire se fosse stato possibile riparare qualche pezzo per ricostruire i suoi cari orologi, cosa che parzialmente avvenne. Dopo questo episodio egli divenne sempre più cupo, smise di andare al villaggio e si isolò dal resto della comunità. Un giorno avvenne che il re della contea decise di recarsi in visita presso il piccolo villaggio e di offrire in dono ai giovani sudditi del villaggio la possibilità di studiare nella capitale del regno.
Il re era un appassionato di orologi e in ogni suo viaggio non mancava mai una visita alla locale torre dell’orologio, che solitamente era posta nella piazza centrale del paese. L’orologio del villaggio però era guasto da tempo e nessuno aveva mai pensato a farlo riparare, anche perché c’era una sola persona in grado di farlo, il vecchio orologiaio.
Dopo lunghi conciliaboli e discussioni, alcune tra le persone più in vista del paese decisero di recarsi dall’orologiaio per spiegargli la cosa dicendogli che, per il bene dei giovani della comunità, sarebbe stato importante provvedere alla riparazione dell’orologio.
Il vecchio dopo averci pensato un po’ accettò; a una condizione però, i giovani del paese avrebbero dovuto fargli da assistenti durante tutta la durata del lavoro.
E così avvenne, per sei giorni e sei notti il vecchio ed i suoi assistenti restarono chiusi nella torre dell’orologio, mentre fuori tutto il paese era in trepidante e fiduciosa attesa. Ogni tanto si sentivano schiamazzi, risate e varie voci provenienti dalla torre e tutti cercavano di indovinarne o comprenderne il significato. Fino a che a qualcuno nella piazza antistante non parve di sentire il magico suono del grande orologio della torre.
In quello stesso istante dalla porta centrale uscirono, abbracciati e felici, i giovani e il vecchio orologiaio. L’orologio del paese aveva ricominciato a battere il tempo e tutti gli abitanti erano al culmine della felicità.
Il giorno seguente, arrivò in visita il re ed egli, rimase talmente affascinato dagli ingranaggi dell’orologio, che volle a tutti i costi conoscere l’uomo che lo aveva riparato. Il re si recò nella foresta a far visita al vecchio orologiaio e quando vide la sua collezione di orologi, si entusiasmò come un bambino e volle studiare e capire i vari meccanismi e ingranaggi costruiti dal vecchio.
Alla fine, prima di andar via, propose all’orologiaio di andare a vivere a corte con il ruolo di primo orologiaio del regno. Il vecchio, tra lo stupore generale, declinò l’invito: “Sire” disse, “Non potrei abbandonare i miei cari orologi neppure per un giorno e non potrei vivere neanche per un minuto senza ascoltare il suono dello scorrere del tempo”.
Il re, commosso dall’amore dell’uomo verso gli orologi, decise di assegnargli una rendita mensile e di nominarlo Maestro del Regno, titolo, questo ambito e desiderato da tutti gli abitanti della contea.
Il vecchio ringraziò: egli poteva continuare a vivere con i suoi cari orologi rispettato e riverito dagli altri abitanti del paese.
Il re però continuò a far visita al vecchio orologiaio, impegnandosi spesso in lunghe dissertazioni con lui che avevano per oggetto gli ingranaggi e i meccanismi atti a misurare il tempo.
“E i giovani”, direte voi?
Ebbene essi andarono in città e frequentarono la scuola di fisica e teoria del tempo.
Divennero dei grandi orologiai e girarono per la contea, ammirati e riveriti da tutti, a dar sfoggio delle loro conoscenze.
Non dimenticarono mai però il loro primo grande maestro con il quale, un paio di volte all’anno, in presenza del re, discutevano dei progressi della scienza e delle tecniche di misurazione del tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.